Monte dei Paschi di Siena
Economia Globale, Economia Italiana, Investimenti

Caso Monte dei Paschi di Siena since 1472

La fama della banca Monte dei Paschi di Siena negli ultimi anni non è stata legata alla sua storia nobile.

Uno dei primi istituti bancari del mondo rischia il default a causa dei conti fuori controllo.

La scorsa settimana il rapido (quanto mai incomprensibile) tentato aumento di capitale  per la banca Monte dei Paschi di Siena.
Erano attesi 5 miliardi di euro (come da richieste BCE di novembre) si è fermato a 2,44 miliardi.
Di fretta e furia il Governo dopo mesi di stasi, ha ricevuto l’ok dalla Commissione europea (perchè solo ora?).
Deliberati aiuti alle banche a carico dei contribuenti italiani pari a 20 miliardi.

La BCE solo oggi ha evidenziato la necessità di ben 8,8 miliardi di euro per la banca Monte dei Paschi di Siena, alzando ulteriormente l’asticella!

Essendoci denari pubblici il conto si riesce a saldare senza troppi problemi. Chi era titolare di vecchie azioni ed obbligazioni che ad oggi sarebbero diventata carta straccia è salvo.

Ben venga l’aiuto di Stato come è successo in passato in Germania, Spagna, USA e mezza Europa, a patto che venga fatto con criterio!

In passato banca Monte dei Paschi di Siena ha usufruito di aiuti dallo Stato (già suo azionista) ed oggi potrebbe diventare di maggioranza (si stima una partecipazione intorno al 67%).

L’auspicio è che BCE, CONSOB, Governo siano attenti, affinchè non si ripeta l’ennesimo errore che potrebbe ricadere sulle spalle dei contribuenti italiani.

Perchè non ha funzionato?

Acquisizione di Antonveneta, imprese in default (causa crisi e prestiti facili, male comune a tutte le banche italiane) che hanno generato NPL, management improvvisato. Queste sono le cause del male.

Ma quali azioni sono state messe in atto per scongiurare il reiterarsi dell’errore?

Ad oggi nessuna, men che meno i responsabili del disastro sono stati puniti.

Pertanto, se nessuna azione verrà intrapresa i contribuenti avranno perso i loro soldi.

Mentre nuovi amministratori avranno arricchito le loro casse. L’agonia di una delle più antiche banche del mondo sarà stata allungata di qualche anno.

Per i contribuenti la speranza è che alleanze e mercato diano slancio al sistema. Pertanto al momento nessuna delle condizioni per il rilancio sono presenti.

Intanto i vincoli sono molti per le banche che ricevono aiuti, come dall’articolo de “IlSole24Ore”

Intanto lo spread ancora non rientra ed oscilla intorno a quota 160.

Che cosa vorrà dire?

La quiete di questi giorni potrebbe essere presagio di nuove burrasche per il 2017?

Vedremo. Dipenderà da come verrà gestita la situazione, almeno sul fronte rischio Italia. Poi vanno sommate le ben più rilevanti variabili internazionali, quali petrolio, Cina, Trump, materie prime, inflazione, populismi …

 

 

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