Accordo e Spread
Euro, Eventi di Mercato

Accordo raggiunto? Meglio aspettare

Accordo

La parola chiave che da un tweet si diffonde sulle principali testate giornalistiche online

Siamo sicuri?

Credo sia opportuno riportare alla mente le continue giravolte degli ultimi sei mesi del premier greco Alexis Tsipras che si è distinto particolarmente per cambi repentini dopo aver dato la parola data.

Infatti, quello che è l’accordo stipulato avrà un vero ok solo dopo il passaggio al Parlamento greco, dove Tsipras ha perso per strada alcuni dei suoi sostenitori e vista la risicata maggioranza non ha più la forza di prima. Certo è che l’accordo piace a coloro che non sono i suoi sostenitori, questo potrebbe facilitargli la vita, ma che cosa rimarrà di lui, ormai filo-tedesco?

Che cosa ne pensano i mercati?

I mercati sono partiti leggermente ottimisti prima dell’accordo, poco dopo la pubblicazione non ufficiale (via twitter) hanno iniziato a salire, anche se si è notata una certa lentezza della piazza milanese, che stando alle considerazioni fatte la scorsa settimana, circa la presenza di un maggior numero di titoli bancari nel paniere, avrebbe dovuto reagire molto più prontamente. Ci sono stati dei picchi nella giornata, ma sul finale le piazze europee tutte hanno ridimensionato i guadagni (pur mantenendoli), probabilmente a causa della necessità del passaggio parlamentare il cui esito non è affatto scontato, ma in particolare si è visto il vistoso ridimensionamento di Milano che ha chiuso con un semplice + 1% che lascia un pò di perplessità.

Sul fronte dello spread, invece, l’Italia ha fatto meglio della “rivale” Spagna, segnando un sorpasso che tra i vari tira e molla di questi giorni si sta sempre giocando sul filo del rasoio ma è destinato a permanere, anche perchè in Spagna ci saranno le elezioni che tipicamente introducono un surriscaldamento dello spread ed in Spagna soprattutto, l’avanzata di Podemos porta qualche preoccupazione.

Quindi?

Syriza si è spaccata, come da piani tedeschi, un’approvazione del piano da parte del parlamento greco non è improbabile grazie ai sostegni filo-tedeschi, ma il dopo Tsipras è ancora un’incognita, perchè non è più leader e soprattutto ha disatteso i patti elettorali, pertanto sullo scenario greco ci sono ancora nubi ma in presenza di un accordo dovrebbero esser nubi di carattere politico e non più economico come nei mesi scorsi (sempre che passi l’accordo) ed in qualche modo questa instabilità potrebbe perdurare fino a nuove elezioni.

Pertanto, occhio alla volatilità, destinata a mantenersi alta!

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borse 6 luglio 2015
Economia Italiana, Eventi di Mercato, Investimenti

Dopo il NO al referendum greco: Borse giù

Borse giù!

La Grecia dice NO all’austerity europea

Il significato del NO al referendum greco è ben chiaro a tutti: la Grecia respinge l’austerity europea. La trovata di Tsipras di utilizzare un referendum di una piccola minoranza di europei, ovvero i greci si rivela azzeccata, perchè ha l’effetto mediatico che si cercava.

Campanello dall’allarme per tutte le democrazie europee: i movimenti anti-euro ed anti-austerity trovano terreno fertile per le loro iniziative, benchè il messaggio di Tsipras sia ben diverso da quello di molti altri come Salvini, Podemos, Grillo, Le Pen etc…

Al di là di quelli che potranno essere gli effetti futuri, sul successo o meno di queste trovate machiavelliche del Governo di Syriza, intanto bisogna fare i conti con la realtà di breve periodo: economia, finanza e soprattutto le borse!

Borse

La borsa greca resta chiusa, ma le altre borse non stanno ad aspettare ed i risultati sono evidenti sin dai primi risultati parziali: Tokio inizia per prima a ricevere i segnali cedendo abbondantemente, a ruota a mano a mano che aprono, anche le borse europee e per finire quella statunitense (solo per citare le principali) lasciano miliardi sul terreno.

Anche il famigerato spread tende ad allargarsi, ma senza esagerare come era avvenuto la scorsa settimana.

Un’analogia poco confortante per le borse con la scorsa settimana c’è: il listino peggiore tra le principali piazze è quello di Milano: il FTSEMIB segna -4,03%.

Quasi il doppio dei cugini francesi e spagnoli, quasi il triplo di Francoforte!

Eppure i nostri politici hanno ostentato sicurezza, ma entrambe le volte che la Grecia ha urlato, Milano ha pianto e la scorsa settimana il rimbalzo tecnico non è stato tale da compensare la peggiore performance rispetto alle altre piazze.

Perchè?

La causa è difficile da stabilire, oltretutto lo spread non ha fatto segnare numeri così preoccupanti se confrontati alle altre piazze e questo potrebbe confortare.

Possibili cause?

I titoli che risentono maggiormente del surriscaldamento di questo particolare termometro sono quelli finanziari, visto che il FTSEMIB è particolarmente esposto su questo fronte, questo potrebbe aver determinato la flessione.

O potrebbe ancora, essere causato dall’essere stata tra le piazze più performanti in questo primo semestre, quindi accompagna un pò di ipercomprato?

La speranza è che il motivo non risieda in nuvole che qualcuno intravede all’orizzonte sulla solidità delle nostre banche e della nostra economia…

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Euro, Eventi di Mercato

Tsipras: è l’ultimo tentativo?

Tsipras, premier greco da soli cinque mesi, ha utilizzato questo tempo per dire all’Europa che il popolo che lo ha eletto e che quindi lui rappresenta è stufo dell’austerity europea!

Ma siamo sicuri che ha interpretato correttamente l’intera  volontà? Sondaggi…

Si gioca sul filo della non volontà di stare in Europa e non volontà di ripagare il debito, concetti molto diversi ma in alcuni momenti sono due rette che tendono ad incontrarsi…

La sua elezione passa per l’esasperazione del popolo greco nei confronti di un’austerity che essendo eccessiva ha portato naturalmente il popolo ad una reazione. Ma le reazioni si sa, spesso non sono ragionate e chi si trova a cavalcarle, potrebbe imboccare strade che non hanno via d’uscita.

Tsipras ha interpretato la volontà del popolo greco facendo una lotta senza eguali al pressing dei principali Stati europei e del FMI ribellandosi. Il punto è stato che la ribellione (che ci sta tutta) si è basata su giochi, richieste/pretese, cambi di opinione che hanno portato anzitutto gli interlocutori ad innervosirsi e poi a non raggiungere un obiettivo (almeno apparentemente), a meno che l’obiettivo sia quello di far saltare le trattative…ma a che pro?

Nei mesi precedenti si sono visti strani contatti tr aTsipras e la Russia, eterno nemico dell’Occidente, che hanno portato persino gli USA a pronunciare parole in favore della Grecia, evidentemente il rischio di un fallimento potrebbe avere effetti ben oltre quelli che sono i meri interessi economici, potrebbe celare un gioco di equilibri tra Russia e mondo occidentale.

Questo potrebbe stare a significare che il default sia una cosa voluta da molti, a differenza di qaunto titolano i giornali e che quindi qualcuno ci guadagna!

A questo punto chi potrebbe trarne vantaggio?

Sicuramente tutti i “nemici” dell’Europa, difatto il default sarebbe un fallimento dell’Europa e dei suoi fondamentali, che economicamente dovrebbero ripagare i creditori (quindi gli stati europei, doppio fallimento)

Chi sono i nemici dell’Europa? Sicuramente la Russia, ma non sarebbe da considerare un alleato la superpotenza statunitense che ricordiamo è risorta dalla crisi del 2008 da lei causata ribaltandone i costi sull’Europa e scatenando la crisi del 2011 a chiara trazione europea!

A questo punto che cosa succederebbe alla Grecia e Tsipras con il default, uscirebbe dall’Europa?

Dipende, i Greci e Tsipras vogliono l’Europa ma non la sua austerity, quindi questo è un altro capitolo …

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Economia-Grecia
Euro, Eventi di Mercato

Grecia: che significa rinviare il pagamento per i mercati?

Europa debole probabilmente perchè la Grecia non si è ancora accordata con i suoi creditori.

Le vendite sono il sintomo che gli investitori non si fidano!

Milano lo scorso 5 giugno (venerdì nero) ha fatto registrare -2,10%

E lo stesso Mario Draghi nei giorni scorsi ha avvisato che nel periodo ci sarebbero stata un’elevata volatilità sul mercato, nettare per gli speculatori.

Su questo dato pesa probabilmente anche la situazione di stallo d’oltreoceano con l’economia USA che mostra segni di progresso ma allo stesso tempo anche qualche nube, portando la FED a non decidere sull’imminente rialzo dei tassi.

La decisione di Atene di effettuare i pagamenti allo FMI in un’unica tranche a fine giugno appare quantomai poco affidabile, vista la situazione dell’economia ellenica e vista l’affidabilità del premier greco Tsipras che negli ultimi mesi si è distinto per repentini cambi di idee.

Dall’altro lato le misure richieste dai creditori internazionali alla Grecia sembrano essere un pò rigide definite fra l’altro da Tsipras non realizzabili, pertanto in uno scenario di questo tipo  un accordo imminente  sembra non essere praticabile, alzando la tensione sui mercati che se tecnicamente capiscono che la scelta greca di rinviare il pagamento sia praticabile, dall’altro lancia segnali di non affidabilità, in quanto nell’arco di 20 giorni recuperare tante risorse finanziarie in una situazione come quella greca, ha dell’utopico.

L’Europa dichiara chiaramente, in particolare la Germania, di non aver visto segnali decisivi da parte greca di avanzamenti della soluzione, per quanto la Grecia rispetto ai mesi scorsi abbia messo sul tavolo delle proposte, ritenute chiaramente insufficienti dai creditori.

A chiosare provvede Junker rifiutandosi a Tsipras, che cosa ci aspetta nella settimana che si sta per aprire? Speriamo in qualche news…,ma positiva

Tutto questo si riflette sui mercati ed oltre ai crediti che l’Europa vanta nei confronti della Grecia, si sommano queste ulteriori perdite che di fatto pagano direttamente gli investitori piuttosto che gli Stati senza che ci sia nessuno (tranne gli speculatori) a trarne realmente un vantaggio.

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