direzione commodities
Eventi di Mercato, Petrolio

Che direzione sta prendendo il mercato

Direzione del mercato: si prospetta una fase di lateralità

Troppe incognite

Che cosa sta succedendo?

Molti fattori hanno creato aleatorietà su un mercato che stava prendendo una direzione ben precisa, ovvero quella del rialzo guidato dalla ripresa globale.

Riassumiamo brevemente gli eventi caratterizzanti ed il loro peso:

– la strenua opposizione della Grecia all’austerity imposta da chi guida l’economia del vecchio continente, peso numericamente irrisorio, ma mediaticamente rilevante per il fatto che l’Unione europea potrebbe essere stata costruita su fondamenta poco solide.

– rallentamento dell’economia cinese o se vogliamo vederla da un altro punto di vista bolla speculativa. Di fatto la produzione cinese, come è fisiologico che sia, visti i segni più messi a segno in questi anni,ha subito un rallentamento, ma ciò che ha travolto i mercati sono state le false aspettative createsi sui mercati i quali pensavano che fosse possibile una crescita verso il segno più infinito. E’ normale che ci sia stato questo storno (non banale direi)! L’incapacità del governo cinese di gestire questa situazione è un’altra questione, conseguenziale. Di fatto la bolla ha iniziato a sgonfiarsi, bisogna capire quanto era stata pompata.

– ripresa dell’economia statunitense: la ripresa degli USA prima degli altri, è inevitabile che crei scompensi, in quanto in questi anni si è svalutata la moneta a stelle e strisce la quale non è una moneta qualunque ma la principale moneta con la quale si contrattano i principali prodotti sul mercato delle commodities, pertanto i produttori di queste commodities avevano goduto di una sorta di momento di grazie nelle loro esportazioni e questi produttori sono principalmente i paesi emergenti, pertanto tutto questo ha inevitabilmente creato difficoltà a chi nel proprio bilancio dipendeva principalmente da queste entrate. Il crollo della produzione è stata solo un aggravante per i paesi emergenti, unita a tante piccole situazioni (si veda il caso del petrolio e lo shale oil). Ecco perchè l’attesa per l’inizio dell’inversione di rotta della politica della FED (ovvero rialzo dei tassi dopo circa dieci anni) è vista con timore dagli emergenti, quindi rappresenta una minaccia.

Questi sono i macro eventi, ma ad essi si affiancano tanti altri micro eventi, come lo stato del debito europeo (su livelli stellari), politiche economiche di banche centrali come quella del Giappone o di Australia e Canada che vincolano la direzione impressa al mercato.

Fino a che non ci saranno decisioni chiare su i macro eventi suindicati, il mercato continuerà nella sua lateralità senza nessuna direzione precisa ed al minimo micro evento destabilizzante che possono essere le elezioni in un Paese (Turchia) o un declassamento delle agenzie di rating (Brasile) o una minor o maggior richiesta di un determinato bene possono destabilizzare l’economia che in questo momento è sospesa nel vuoto.

L'attesa fa male ai mercati, ma a volte è necessaria e fa parte della strategia

Si legga questo interessante articolo di Morningstar che evidenza la mancanza di una direzione: dubbi per la borse

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi continuare a sostenere questo blog puoi fare una donazione simbolica di un centesimo con PayPal cliccando sul link che segue:

[wpecpp name=”Donate” price=”0.01″ align=”center”]

borse 6 luglio 2015
Economia Italiana, Eventi di Mercato, Investimenti

Dopo il NO al referendum greco: Borse giù

Borse giù!

La Grecia dice NO all’austerity europea

Il significato del NO al referendum greco è ben chiaro a tutti: la Grecia respinge l’austerity europea. La trovata di Tsipras di utilizzare un referendum di una piccola minoranza di europei, ovvero i greci si rivela azzeccata, perchè ha l’effetto mediatico che si cercava.

Campanello dall’allarme per tutte le democrazie europee: i movimenti anti-euro ed anti-austerity trovano terreno fertile per le loro iniziative, benchè il messaggio di Tsipras sia ben diverso da quello di molti altri come Salvini, Podemos, Grillo, Le Pen etc…

Al di là di quelli che potranno essere gli effetti futuri, sul successo o meno di queste trovate machiavelliche del Governo di Syriza, intanto bisogna fare i conti con la realtà di breve periodo: economia, finanza e soprattutto le borse!

Borse

La borsa greca resta chiusa, ma le altre borse non stanno ad aspettare ed i risultati sono evidenti sin dai primi risultati parziali: Tokio inizia per prima a ricevere i segnali cedendo abbondantemente, a ruota a mano a mano che aprono, anche le borse europee e per finire quella statunitense (solo per citare le principali) lasciano miliardi sul terreno.

Anche il famigerato spread tende ad allargarsi, ma senza esagerare come era avvenuto la scorsa settimana.

Un’analogia poco confortante per le borse con la scorsa settimana c’è: il listino peggiore tra le principali piazze è quello di Milano: il FTSEMIB segna -4,03%.

Quasi il doppio dei cugini francesi e spagnoli, quasi il triplo di Francoforte!

Eppure i nostri politici hanno ostentato sicurezza, ma entrambe le volte che la Grecia ha urlato, Milano ha pianto e la scorsa settimana il rimbalzo tecnico non è stato tale da compensare la peggiore performance rispetto alle altre piazze.

Perchè?

La causa è difficile da stabilire, oltretutto lo spread non ha fatto segnare numeri così preoccupanti se confrontati alle altre piazze e questo potrebbe confortare.

Possibili cause?

I titoli che risentono maggiormente del surriscaldamento di questo particolare termometro sono quelli finanziari, visto che il FTSEMIB è particolarmente esposto su questo fronte, questo potrebbe aver determinato la flessione.

O potrebbe ancora, essere causato dall’essere stata tra le piazze più performanti in questo primo semestre, quindi accompagna un pò di ipercomprato?

La speranza è che il motivo non risieda in nuvole che qualcuno intravede all’orizzonte sulla solidità delle nostre banche e della nostra economia…

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi continuare a sostenere questo blog puoi fare una donazione simbolica di un centesimo con PayPal cliccando sul link che segue:

[wpecpp name=”Donate” price=”0.01″ align=”center”]

Euro, Eventi di Mercato

Tsipras: è l’ultimo tentativo?

Tsipras, premier greco da soli cinque mesi, ha utilizzato questo tempo per dire all’Europa che il popolo che lo ha eletto e che quindi lui rappresenta è stufo dell’austerity europea!

Ma siamo sicuri che ha interpretato correttamente l’intera  volontà? Sondaggi…

Si gioca sul filo della non volontà di stare in Europa e non volontà di ripagare il debito, concetti molto diversi ma in alcuni momenti sono due rette che tendono ad incontrarsi…

La sua elezione passa per l’esasperazione del popolo greco nei confronti di un’austerity che essendo eccessiva ha portato naturalmente il popolo ad una reazione. Ma le reazioni si sa, spesso non sono ragionate e chi si trova a cavalcarle, potrebbe imboccare strade che non hanno via d’uscita.

Tsipras ha interpretato la volontà del popolo greco facendo una lotta senza eguali al pressing dei principali Stati europei e del FMI ribellandosi. Il punto è stato che la ribellione (che ci sta tutta) si è basata su giochi, richieste/pretese, cambi di opinione che hanno portato anzitutto gli interlocutori ad innervosirsi e poi a non raggiungere un obiettivo (almeno apparentemente), a meno che l’obiettivo sia quello di far saltare le trattative…ma a che pro?

Nei mesi precedenti si sono visti strani contatti tr aTsipras e la Russia, eterno nemico dell’Occidente, che hanno portato persino gli USA a pronunciare parole in favore della Grecia, evidentemente il rischio di un fallimento potrebbe avere effetti ben oltre quelli che sono i meri interessi economici, potrebbe celare un gioco di equilibri tra Russia e mondo occidentale.

Questo potrebbe stare a significare che il default sia una cosa voluta da molti, a differenza di qaunto titolano i giornali e che quindi qualcuno ci guadagna!

A questo punto chi potrebbe trarne vantaggio?

Sicuramente tutti i “nemici” dell’Europa, difatto il default sarebbe un fallimento dell’Europa e dei suoi fondamentali, che economicamente dovrebbero ripagare i creditori (quindi gli stati europei, doppio fallimento)

Chi sono i nemici dell’Europa? Sicuramente la Russia, ma non sarebbe da considerare un alleato la superpotenza statunitense che ricordiamo è risorta dalla crisi del 2008 da lei causata ribaltandone i costi sull’Europa e scatenando la crisi del 2011 a chiara trazione europea!

A questo punto che cosa succederebbe alla Grecia e Tsipras con il default, uscirebbe dall’Europa?

Dipende, i Greci e Tsipras vogliono l’Europa ma non la sua austerity, quindi questo è un altro capitolo …

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi continuare a sostenere questo blog puoi fare una donazione simbolica di un centesimo con PayPal cliccando sul link che segue:

[wpecpp name=”Donate” price=”0.01″ align=”center”]

valute e borse
Euro, Eventi di Mercato, Investimenti

Reazione delle borse

Borse: la reazione finalmente è arrivata: Milano +2,50

Dopo sei sedute di fila con il segno negativo e diverse settimane di cali, le borse europee reagiscono facendo segnare rialzi, spinte probabilmente dalle oscillazioni del mercato valutario.

Infatti, da aprile ad oggi si è potuto notare che le borse hanno perso terreno ed in particolar modo quelle del nord europa (vedi DAX tedesco), mentre quelle del sud (eccetto la Grecia) hanno perso meno in percentuale.

Se fosse da imputare alla sola crisi greca questo calo delle borse, chi avrebbe dovuto pagare di più sarebbero stati i mercati più vulnerabili come Italia e Spagna, ma così non è stato, forse per l’effetto benefico del QE? o forse per qualche altro fattore?

Sicuramente il QE ha aiutato tutte le borse europee, ma non giustificherebbe la difficoltà tedesca.

Una variabile inquietante è il cambio dell’euro che anzichè vedere un deprezzamento della moneta, come atteso dal QE ha visto un apprezzamento, probabilmente come rimbalzo dopo i forti rally messi a segno nei mesi precedenti.

Questa tesi trova una conferma nel fatto che i titoli quotati in borsa che hanno guidato il riscatto sono proprio quelli delle società che operano sui mercati delle materie prime scambiate in dollari, in primis quelle petrolifere che hanno recuperato parte delle difficoltà venute fuori sul finire dello scorso anno.

Questo vuol dire che la Grecia non fa più paura?

Certamente no, perchè la Grecia per il rischio che ha è stata in parte già scontata dal mercato, pertanto a meno di un eclatante default prima di fine giugno dovremmo assistere ad un pò di acquisti sui mercati azionari.

L’incognita resta invece l’obbligazionario ed il valutario:

– nel primo la flessione degli ultimi mesi deve essere interpretata, ovvero se rappresenta solo una presa di beneficio, oppure l’inizio di un raffreddamento dei prezzi, preludio del rialzo dei tassi

– nel secondo invece l’euro ancora non è abbastanza debole per consentire la ripartenza dell’inflazione.

Dall’altro fronte lo yen con la possibilità di un ulteriore iniezione di liquidità dal Giappone potrebbe dare fastidio al deprezzamento dell’euro.

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi continuare a sostenere questo blog puoi fare una donazione simbolica di un centesimo con PayPal cliccando sul link che segue:

[wpecpp name=”Donate” price=”0.01″ align=”center”]

Economia-Grecia
Euro, Eventi di Mercato

Grecia: che significa rinviare il pagamento per i mercati?

Europa debole probabilmente perchè la Grecia non si è ancora accordata con i suoi creditori.

Le vendite sono il sintomo che gli investitori non si fidano!

Milano lo scorso 5 giugno (venerdì nero) ha fatto registrare -2,10%

E lo stesso Mario Draghi nei giorni scorsi ha avvisato che nel periodo ci sarebbero stata un’elevata volatilità sul mercato, nettare per gli speculatori.

Su questo dato pesa probabilmente anche la situazione di stallo d’oltreoceano con l’economia USA che mostra segni di progresso ma allo stesso tempo anche qualche nube, portando la FED a non decidere sull’imminente rialzo dei tassi.

La decisione di Atene di effettuare i pagamenti allo FMI in un’unica tranche a fine giugno appare quantomai poco affidabile, vista la situazione dell’economia ellenica e vista l’affidabilità del premier greco Tsipras che negli ultimi mesi si è distinto per repentini cambi di idee.

Dall’altro lato le misure richieste dai creditori internazionali alla Grecia sembrano essere un pò rigide definite fra l’altro da Tsipras non realizzabili, pertanto in uno scenario di questo tipo  un accordo imminente  sembra non essere praticabile, alzando la tensione sui mercati che se tecnicamente capiscono che la scelta greca di rinviare il pagamento sia praticabile, dall’altro lancia segnali di non affidabilità, in quanto nell’arco di 20 giorni recuperare tante risorse finanziarie in una situazione come quella greca, ha dell’utopico.

L’Europa dichiara chiaramente, in particolare la Germania, di non aver visto segnali decisivi da parte greca di avanzamenti della soluzione, per quanto la Grecia rispetto ai mesi scorsi abbia messo sul tavolo delle proposte, ritenute chiaramente insufficienti dai creditori.

A chiosare provvede Junker rifiutandosi a Tsipras, che cosa ci aspetta nella settimana che si sta per aprire? Speriamo in qualche news…,ma positiva

Tutto questo si riflette sui mercati ed oltre ai crediti che l’Europa vanta nei confronti della Grecia, si sommano queste ulteriori perdite che di fatto pagano direttamente gli investitori piuttosto che gli Stati senza che ci sia nessuno (tranne gli speculatori) a trarne realmente un vantaggio.

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi continuare a sostenere questo blog puoi fare una donazione simbolica di un centesimo con PayPal cliccando sul link che segue:

[wpecpp name=”Donate” price=”0.01″ align=”center”]

Euro

Grexit

Chi è che vince il braccio di ferro dell’Eurogruppo di venerdì 20 febbraio 2015, Grecia o Germania/Europa?

La Grecia ha ottenuto una boccata di ossigeno, ha detto no alle vecchie misure di austerity imposte

L’Europa ha ottenuto la permanenza della Grecia nell’Euro la cui uscita avrebbe provocato squilibri socio-economici elevati, ma ha perso l’austerity imposta in cambio di cosa oltre alla permanenza della Grecia nell’Euro? Per ora l’apparenza gioca in favore della Grecia anche perchè sebbene abbiano promesso il pagamento dei debiti, questo non vuol dire che il pagamento verrà effettivamente fatto, insomma vinta una prima battaglia, anche se per la guerra sarà difficile capire cosa voglia dire vincere per l’Europa in un simile scenario…

Molti economisti stimano che nemmeno un livello di produttività come quello della Germania sia in grado di consentire alla Grecia di rimettersi in carreggiata in tempi medio – brevi, pertanto la sfida sarà lunga e difficile!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

grecia ed europa da www.worldmeets.us
grecia ed europa
da http://www.worldmeets.us

Per ulteriori dettagli contattaci cliccando qui.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo. Può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.